Ci sono giochi che ti divertono, e altri che ti cambiano il modo di pensare ai videogiochi.
Portal appartiene senza dubbio alla seconda categoria.
Quando l’ho provato per la prima volta, sono rimasto spiazzato: non riuscivo neanche a definirne il genere.
Era uno sparatutto? Un puzzle? Una simulazione?
Poi, man mano che prendevo confidenza con il cannone portale e con i meccanismi di gioco, ho capito che stavo davanti a qualcosa di unico.
Un titolo capace di stimolare la curiosità e la fantasia, più che la pura abilità.
Un puzzle game travestito da esperimento scientifico
Uscito nel 2007 come progetto “minore” all’interno di The Orange Box, Portal si è imposto come un caso di studio.
Il suo gameplay basato su portali logici, fisica e prospettiva è diventato una lezione di game design.
La narrazione – minimalista ma potentissima – è guidata da GLaDOS, un’intelligenza artificiale ironica e inquietante allo stesso tempo.
La sensazione di solitudine, l’atmosfera sterile e la voce sintetica che ti accompagna sono elementi che ancora oggi molti giochi cercano di replicare, senza riuscirci.
Portal 2: più grande, più profondo, più umano
Quando Valve pubblicò Portal 2 nel 2011, tutti si chiesero come si potesse migliorare un gioco quasi perfetto.
Eppure ci riuscì.
Il sequel aggiunge nuovi strumenti (gel, laser, ponti di luce), introduce personaggi indimenticabili come Wheatley e Cave Johnson, e amplia la narrativa rendendola più emozionale e cinematografica.
È un titolo che prende il meglio dell’originale e lo trasforma in un viaggio più complesso, senza mai tradire la formula.
Un capolavoro di scrittura e atmosfera
La forza di Portal e Portal 2 non sta solo nelle meccaniche, ma nella scrittura.
L’umorismo, la sottile ironia e le frasi diventate meme (“The cake is a lie”) fanno parte della cultura videoludica.
Ogni linea di dialogo è pensata per sorprendere e incuriosire, rendendo ogni livello un piccolo enigma narrativo oltre che logico.
E, al contrario di tanti AAA moderni pieni di effetti e vuoti di idee, questi due giochi dimostrano che la creatività vale più della grafica.
Perché rigiocarli oggi
A distanza di più di dieci anni, Portal e Portal 2 restano perfettamente giocabili.
La fisica è ancora precisa, l’estetica minimale non invecchia e il ritmo resta impeccabile.
Su PC, Steam Deck e console moderne girano senza problemi.
Sono giochi che fanno scuola, e ogni generazione di giocatori dovrebbe provarli almeno una volta.
Non solo per divertirsi, ma per capire come nasce un’idea davvero geniale.




